
Quali sono i tessuti sostenibili? La campagna di Woolmark per la sensibilizzazione.

L’impatto ambientale delle fibre sintetiche diventa sempre più importante, ecco come riconoscerle e quali tessuti preferire per preservare il nostro pianeta.
Con l’avvento della tecnologia e dei social, oggi siamo tutti più consapevoli di quello che succede nel mondo e di quello che lo sta lentamente distruggendo.
Il mondo della moda, purtroppo, è una (delle tantissime) cause del deterioramento ambientale.
Woolmark Company ha iniziato a settembre 2022 una campagna di sensibilizzazione sull’impatto che questi materiali hanno sull’ambiente e sulla nostra salute.
Questa campagna rispecchia buona parte della nostra filosofia, che ci ha portato a prediligere fibre naturali e artificiali, con bassissimo impatto ambientale e con caratteristiche tecniche e qualità nettamente maggiori.
Ermenigldo Zegna, Harris tweed, Loro Piana sono alcuni dei nostri marchi che offrono garanzia di sostenibilità e qualità; ma anche le nostre sete, lini, cotoni e gli altri tessuti rispecchiano fortemente questo capo saldo della nostra azienda.

Cosa sono le fibre sintetiche?
Quando si parla di fibre sintetiche, s’intendono tutte quelle fibre che derivano dal petrolio, in poche parole si tratta di plastiche a tutti gli effetti.
Queste si ottengono partendo da sostanze completamente create dall’uomo, che una volta processate chimicamente e industrialmente, si trasformano in fili sottilissimi e malleabili.
Distinguerle risulta generalmente molto semplice, in quanto quasi tutti i nomi di queste fibre possiedono il prefisso poli- (poliammide, poliestere …). Bisogna prestare attenzione, però, a quelle poche eccezioni che è bene conoscere in modo da poterle distinguere: tra queste ci sono acrilico, modacrilico, nylon, lycra o spandex e elastane.
Dobbiamo porre attenzione anche alla distinzione tra fibre sintetiche e fibre artificiali.
Nonostante il nome possa trarre in inganno, le fibre artificiali sono fibre di derivazione naturale (principalmente vegetale), che subiscono poi un processo chimico che le trasforma appunto in filati tessili. Queste risultano molto meno impattanti a livello ambientale e offrono carattesistiche e qualità maggiori.
In che modo possono essere impattanti per l’ambiente?
L’intera vita di una fibra sintetica causa problemi a livello ambientale: il processo industriale con il quale viene realizzata provoca quantitativi di CO2 esorbitanti, danneggiando il nostro pianeta irreversibilmente; dopodichè il lavaggio in lavatrice provoca il rilascio di microplastiche dai nostri indumenti, che finiscono poi nei mari, inquinando l’intero ecosistema e contaminando il nutrimento di pesci e altri animali marini che ci ritroviamo ogni giorno sulle nostre tavole; infine, parlando di materiali plastici, la degradazione richiede centinaia (se non migliaia) di anni, rendendone così lo smaltimento profondamente inquinante e contribuendo a formare le famose isole o montagne di plastica.
Quali sono le soluzioni per poter essere più sostenibili?
La prima soluzione, nonché la più ovvia ed efficace, sarebbe quella di non acquistare più tessuti e capi realizzati in fibre sintetiche, prediligendo fibre 100% naturali (come lana, lino, seta o cotone) o artificiali (quali viscosa, tencel, acetato o lyocell).
Questo non significa che dobbiamo disfarci al più presto dei capi sintetici e rifarci il guardaroba (anche se potrebbe essere un’ottima scusa), ma adottare delle soluzioni che possono in qualche modo evitare, o rimandare i problemi provocati da queste plastiche.
Per quanto riguarda il lavaggio, esistono in commercio dei sacchetti realizzati appositamente, dentro cui riporre i capi sintetici. Questi hanno una chiusura a zip e una volta pronti possono essere inseriti nel cestello della lavatrice insieme al resto del bucato.
Terminato il lavaggio noterete che all’interno del sacchetto saranno stati raccolti degli scarti rilasciati dagli indumenti: queste sono le famose microplastiche!!!
Una volta raccolte basterà smaltirle nell’apposito bidone dedicato alla raccolta differenziata della plastica.
Questo sacchetto preserverà non solo l’ambiente, ma anche i vostri capi che si rovineranno meno dureranno più a lungo.
Riguardo, invece, lo smaltimento, una soluzione purtroppo ancora non c’è.
Quello che, però, possiamo fare è ritardarne il più possibile la dismissione dando una vita più lunga ai capi. Come? Prediligendo la compra/vendita del mercato vintage oppure realizzando progetti di riciclo creativo.
Maggiori dettagli li trovate sul sito di Woolmark Company, dove hanno dedicato un’intera pagina alla loro campagna di sensibilizzazione (trovate il link qui sotto).
https://www.woolmark.it/environment/wear-wool/
INDOSSATE LE FIBRE NATURALI, NON IL PETROLIO!!!